Monciccì che fortuna averti qui
Parliamo ora di Monciccì, creato in Giappone dalla Sekiguchi con il nome di Monchhichi, da noi venne “italianizzato” con un carinissimo Monciccì!
La simpatica scimmietta aveva una vasta gamma di accessori, ed era disponibile in varie dimensioni e formati, compreso il pvc. C’erano portachiavi, abitini, ed ogni genere di cosa carina. La reclame diceva ” Monciccì che fortuna averti qui”.
Grazie alla sigla del cartone animato cantata da una giovanissima Cristina D’Avena il motto divenne un vero tormentone, tutti lo volevano con somma felicità dello Polystil che lo distribuiva per l’Italia.
La produzione dei Monciccì è giapponese, la bambola ebbe grande successo in Giappone e la serie TV ad essa dedicata trasmessa per la prima volta nel 1980 ne incrementò la popolarità.
La Mattel acquistò i diritti sia per la linea giocattoli che per la serie TV.
Nel 1974 i personaggi erano venduti senza abiti, poi dal 1976 venne prodotta la loro linea di abbigliamento.
In Giappone esiste anche un vero e proprio museo nel quale sono esposti diversi esemplari di Monchhichi.
Nel 2010 fu prodotta anche una linea per il mondiale di calcio ad oggi in mio possesso.